Nella 1^ prova dei campionati Italiani a Domodossola Marco De Gasperi controlla la gara d'autorità, poi cade e spaventa tifosi e compagni di squadra (ma il bollettino medico pare confortante e dovrebbe essere al via della scalata al grattacielo Taipei101). Vince Berny DeMatteis, secondo un Regazzoni che merita l’azzurro, senza discussioni. Nelle donne vittoria netta di Elisa Desco.
Bella, bellissima impressione quella ricevuta all’arrivo nella cittadina Piemontese: organizzazione sobria ma solida e concreta, sostenuta da un percorso veloce e da un centro storico suggestivo ed accogliente che ha davvero favorito la partecipazione del pubblico, caldo e numeroso.
La salita verso il monte Calvario, temuta alla vigilia, si è rivelata meno problematica del previsto e la differenza si può dire che tutto sommato l’abbiano fatta la discesa e soprattutto la lucidità conservate nella 2^ parte di gara…..anche se come sempre nello sport alla fine la vera differenza potrebberò averla fatta una caduta e un po’ di sfortuna.
Pratiche, rapide e ben organizzate le premiazioni, malgrado il tempo inclemente abbia costretto l’organizzazione a spostarsi dalla bella Piazza Mercato alla sede della Comunità Montana.
Come nostra abitudine trattiamo queste tre categorie in separata sede rispetto alla gara dei “BIG”, non è per nulla una mancanza di rispetto, quanto la consapevolezza che le giovani generazioni hanno bisogno di fare e vivere la loro gavetta lontano dai clamori mentre in campo Senior Femminile davvero pochi sono gli spunti da trarre, con una stagione che si annuncia più aperta delle precedenti ma sempre chiusa nel pronostico al duopolio Valle Brembana – Forestale. La gara junior delle ragazze vedeva imporsi al 1° e 2° posto due ragazze del 1990: Elisa Matli e Sara Bottarelli mentre le due azzurre Clara Faustini e Giorgia Morano dovevano accontentarsi rispettivamente della 3^ e 4^ piazza. Per Clara Faustini, dominatrice della passata stagione, si annunzia un’ardua impresa per difendere il proprio titolo, ed è parzialmente una sorpresa, la Morano paga invece con tutta probabilità la nota scarsa brillantezza nell’affrontare discese impegnative come quella scivolosa di ieri giù da S. Defendente. Tra i maschietti invece il sottoscritto si attendeva Emanuele Rampa, già positivo nella passata stagione, ma come sempre a livello Juniores i valori in campo mutano come un cielo estivo ed alla fine la vittoria è andata al Morbegnese Marco Leoni, bravo a contenere il rientro di uno scoppiettante Xavier Chevrier, annunciatomi da tempo a questi livelli da chi di corsa in Montagna se ne intende come l’amico Paolo Germanetto. Terzo uno dei miei preferiti, non fosse altro per la provenienza, l’ottimo Luca Re, che sogna una maglia azzurra ed ha trovato il modo migliore per dimostrare di meritarsela. Da segnalare il 18° del Malonnese Alessandro Gelmi(foto sotto mentre ci viene a salutare nel pregara), a 3’50” dal vincitore ma primissimo nei nostri cuori di tifosi Malonnesi…BRAVO SANDRINO!!!!
Delle donne abbiamo già parzialmente svelato l’arcano: se ieri le quotavano alla Bet&Win credo che le quote di banco per Desco 1^ e Roberti 2^ sarebbero state davvero popolari. Poche, se non inesistenti le speranze di uscire da questo binomio: Desco che controlla sulla salita, in cui “acciao Inox” Roberti poteva forse giocarsela, e poi alla dolce Cuneese è bastato alzare i giri in discesa per andare a prendersi la vittoria. La gara vera inizia dopo la 2^ piazza con la Kosoveli che sale sul podio regolando Salvini e Scolari, con quest’ultima a confermarsi per costanza e solidità sempre a ridosso delle primissime…complimenti!
Sull’evolversi della stagione femminile in chiave titolo i temi a mio avviso non mancano: ieri inspiegabilmente, almeno per noi semplici tifosi che ignoriamo i sottili giochi e calcoli di palazzo, era assente una come Rosita Gelpi, che sinceramente in Nazionale ce la vorrei sempre a prescindere, mentre è altrettanto palese che con le rimanenti 2 prove di campionato Italiano previste su tracciati prettamente di salita, potrebbe non essere fantascienza immaginare nuovamente una candidatura per la vittoria finale della campionessa uscente Salvini, o anche una Forestale che possa calare sul banco la carta Antonella Confortola…staremo a vedere.
e veniamo alla portata più sostanziosa: non ho mai fatto mistero del mio essere tifoso De Gasperiano convinto, ma serenamente e sicuro di non cadere nella faziosità apro col dire che non leverò assolutamente valore alla bella prestazione di Andrea Regazzoni (foto sopra intervistato dalla TV dopo l'arrivo) e Berny DeMatteis se affermo che non ci fosse stata la caduta sulla discesa finale la gara sarebbe stata vinta dal Dega. D’altro canto, anche se la sua anca la penserà di certo in maniera differente, il capitombolo del campionissimo ci regala un prosieguo di campionato Italiano quantomeno elettrizzante ed apertissimo. La faccia bella della gara di ieri è quella entusiasta e scanzonata di Bernard De Matteis, spavaldo quanto basta e saggiamente umile per godersi una vittoria bella e meritata (nelle gare si cade, da che mondo è mondo) davanti tra l’altro ad un Regazzoni che se è questo….ed è questo, conferma per l’ennesima volta che l’oro a squadre di Ovronnaz 2008 non sarebbe mai stato possibile senza il talento grezzo e stordente di questo autentico campione che noi tifosi amiamo chiamare scherzosamente “Clay”. Regazzoni ha forse peccato in apertura quando per primo ha dato uno scossone alla gara partendo di gran carriera, per poi non dare un seguito di continuità a questa sua azione e forse finire per l’accontentarsi un po’, ma il 2° posto è davvero tutto li da assaporare e in una gara che valeva per le candidature europee ha sicuramente tutto del dolce e niente di amaro. Nel 3° posto sul podio, divenuto vacante dopo l’infortunio a De Gasperi, ha trovato posto Marco Gaiardo, staccato in salita e diligente nel saper trovare un buon ritmo in discesa e classificarsi primo dei “normali”, visto che ieri i 3 là davanti hanno davvero fatto gara per i fatti loro. Via via gli altri con alcune annotazioni sparse da fotografare rapidamente: Abate 7° e Manzi 8° è un piccolo duello in chiave azzurra che ci dice della discreta ma non ancora ottimale condizione di due dei “papabili” per la Coppa d’Europa di Zell am Harmersbach del 12 Luglio prossimo, di tutt’altro spessore invece il 10° di Zanaboni: il popolare “Zanna” dimostra di esserci e salva il salvabile in casa “Valli Bergamasche” che anche ieri dopo Povo di Trento ha conosciuto una giornata in chiaro scuro con i capitani Lanfranchi e Bonetti fuori dai giochi. Da rivedere anche il 23° di Marco Rinaldi: dopo gli sfracelli del 2007 il “Rino” fa fatica e tra asma e infortuni l’avvio di stagione è da archiviare alla voce “incubi”. Un applauso invece all’11° di Cassi, vecchia conoscenza dell’ambiente, ed al 26° di Alex Baldaccini, uno degli idoli di questo blog, “il Baldac” dimostra di non farsi travolgere dal vortice del passaggio di categoria e si difende più che onorevolmente (3° nella graduatoria Promesse) tra squali e mostri sacri…grande! Rapidamente, per chiudere la cronaca ed aprire il commento finale, riportiamo i vincitori di società: Atl Saluzzo tra le junior F e CSI Morbegno per gli Junior M. Senior Donne:Atletica Trento CMB a sorpresa sulla Valle Brembana, mentre tra gli Uomini è Orecchiella su Forestale, 3° posto per la Friulintagli di Mamleev e Kosoveli.
-EPILOGO: di raduni, europei e misteri-
da quale parte la si voglia guardare la gara di ieri è soprattutto la conferma che una ventata di novità ha investito l’ambiente ed i rapporti di forza devono oggi fare i conti con qualche faccia nuova che da troppo tempo mancava al gran ballo come alternativa dal sapore proibito. Rimango dell’idea che, se non cascava, il “Dega” portava a casa anche questa, tuttavia che Bernard De Matteis, a solo due settimane dai campionati a Staffetta, si sia ancora confermato là davanti a battagliare, ci dice che oggi i termini da accostare al giovane fenomeno della Valle Varaita non possono più essere “sorpresa” o “promessa” ma bensì “realtà” e “campione”. La mancanza di un pizzico di disciplina tattica và perdonata ad un giovane che nel giro di 20 giorni ha cambiato la geografia della Corsa in Montagna, e in maniera non troppo diplomatica anche il vedere alcuni “curiosi” personaggi complimentarsi in maniera non proprio “disinteressata” con il ragazzo racconta di una sorta di new entry all’interno di gerarchie che fino a poco tempo fa apparivano intoccabili. Infine l’azzurro: chiudere il file “domodossola 208” senza parlare di nazionale è impossibile, troppi i protagonisti coinvolti nel rodeo per una maglia ai prossimi Europei in Germania e quello di ieri doveva essere il banco di prova decisivo. Il “doveva” è a questo punto d’obbligo visto che mezze voci, sospiri e le solite indiscrezioni di corridoio farebbero pensare a delle convocazioni già decise e vincolate da aspetti solo marginalmente legati alla 1^ prova degli italiani. Il cross sottoporta è troppo invitante per ignorarlo del tutto e con tutta la buona volontà di evitare la sterile polemica lanciamo ugualmente un sassolino nello stagno chiedendo, a chi vorrà aver la bontà di rispondere coi fatti, se l’ormai infinita diatriba sui Raduni non debba essere presa in esame una volta per tutte, magari con un po’ di buona volontà da parte di tutte le parti coinvolte, che in più occasioni è stata ribadita a parole ma mai tramutata in effetti tangibili, di giungere ad una soluzione. Dal nostro comodissimo posto di tifosi, organizzatori ed appassionati di Corsa in Montagna ignoriamo tutte le schermaglie ed i fattori che concorrano nella faccenda ma di una cosa rimaniamo convinti: in Nazionale è giusto che ci vada chi ha dimostrato sul campo di meritarlo ed i raduni con la maglia azzurra dovrebbero essere un momento di lavoro, miglioramento ed affiatamento svolti tenendo presenti in primis le esigenze degli atleti e non gli impegni politici, che hanno pur sempre il loro peso e la loro importanza ma che non devono mai soverchiare il lavoro tecnico, atletico e psicologico che gli atleti Italiani di corsa in montagna si auto impongono giorno dopo giorno, e che rimane il vero motivo per cui l’Italia ha riempito la propria bacheca di coppe del Mondo.
SKOLA
ps: Forza Dega !!!! rialzati.....
sempre con te!
Nessun commento:
Posta un commento