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domenica 16 settembre 2007

DE GASPERI IMMENSO, L’ITALIA TORNA REGINA!


ieri e oggi: un immagine esclusiva e commovente, testimone di quanta passione, gioia ed affetto fossero presenti ad attendere Marco De Gasperi sul traguardo dei Mondiali di Ovronnaz: un grande campione della Corsa in Montagna del passato, il grande Privato Pezzoli, abbraccia Marco De Gasperi, fresco trionfatore del suo 6° titolo mondiale....

Dalla Svizzera Valdese l’Italia torna con la medaglia più bella, quella più ambita, la più sofferta. Marco De Gasperi, bormino classe 1977 in forza al Corpo Forestale regala ai colori azzurri un trionfo magico nella gara regina della categoria senior Maschile. Ma il regalo più bello De Gasperi lo fa a sé stesso, tornando sul tetto del mondo per la sesta volta dopo l’affermazione da junior ai mondiali 1996 e le quattro vittorie da senior nelle stagioni ’97, ’99, 2001 e 2003. Da qualche stagione di troppo il forte atleta valtellino mancava dal gradino più alto del podio e come spesso accade in questi casi qualche velata critica non aveva tardato a giungere sulle spalle larghe di un ragazzo che aspettava il Mondiale 2007 di Ovronnaz per dimostrare non solo di essere ben lontano dal viale del tramonto ma soprattutto di avere ancora moltissimo da dare ad un ambiente come quello della corsa in montagna.

La gara prevedeva un circuito con frazioni di 4 km da ripetersi ben tre volte per la categoria Senior Maschile, 2 volte per le senior femminili e gli junior maschili ed una volta per le junior femminili. Nel tracciato erano esistenti tutte le specialità della corsa in Montagna, con un’ascesa di oltre 2 km seguita dal tratto di discesa più facile e corribile, il piatto clou veniva servito agli atleti solo nel finale, immediatamente prima di rientrare sulla pista del centro sportivo di Ovronnaz: un tratto di discesa molto tecnico, oggetto già nelle giornate immediatamente precedenti la gara di feroci polemiche per l’eccessiva pericolosità.

Ad aprire il programma la gara junior femminile. Per i colori azzurri tanta attesa per il terzetto formato dalla trentina Anneke Malpaga, dalla bresciana Clara Faustini e dalla Piemontese Giorgia Morano. La gara vedeva da subito l’attacco delle sorprendenti australiane Wallington e Lara Tamsett, leste ad imporrre sul tratto iniziale di salita un ritmo che le avversarie non potevano permettersi. Solo la turca Hulya Bastug rispondeva alle atlete “Aussie”, il terzetto piombava sul traguardo con un buon margine sul resto della gara: oro per Tamsett, brava la Bastug ad inserirsi per l’argento, podio chiuso dalla Wallington, che pagava evidentemente la discesa finale. Via via le altre atlete, con la statunitense Anna Lieb al quarto posto in una giornata in cui in svariate occasioni la squadra a stelle e strisce ha recitato il ruolo della sorpresa. Maluccio le azzurre: Malpaga era la migliore con un 16° posto che unito al 25° di Faustini ed al 38° di Morano non era sufficiente alla squadra azzurra per salire sul podio. Le ragazze si dovevano accontentare di un 9° posto finale.

Meglio, molto meglio la prova dei paricategoria maschili: Alex Baldaccini guidava un quartetto di atleti molto dotato e su cui il commissario tecnico Raimondo Balicco puntava per un risultato importante. Alla fine il talentuoso atleta delle Orobie faceva in pieno la sua parte, piazzandosi 16° in una gara di altissimo livello in cui l’Ugandese Geoffrey Kusuro imponeva un finale devastante ed andava a prendersi l’oro davanti ad un accoppiata Ugandese composta da Moussie Semere e Ouqbit Tseggay. Impressionante l’affermazione del team africano, che oltre a bronzo ed argento metteva gli altri due componenti del quartetto rispettivamente al 4° e 7° posto. Troppo forte la squadra Eritrea, il titolo a squadre mai in discussione, ed anche alla luce di una prova di forza del genere è davvero da valutare come preziosissimo il bronzo finale guadagnato dagli azzurrini: al già citato Baldaccini si aggiungevano infatti il 24° posto di Andrea Tabacchi, grintoso nella sua rimonta del 2° giro, il 30° di Tiraboschi, ed il 35° di Bendotti.

Il mondiale entrava a questo punto nel vivo della competizione con la preparazione delle gare senior: era il turno di Elisa Desco, Vittoria Salvini, Monica Morstofolini e Maria Grazia Roberti: una squadra forte, talentuosa, con il giusto mix tra la giovanissima Desco, l’esperienza di Salvini e Roberti, la grinta e la voglia di lottare di Morstofolini. Le azzurre arrivavano all’appuntamento con il mondiale in condizioni fisiche rivedibili: Salvini lamentava un problema di bronchite mentre Morstofolini era stata in bilico fino all’ultimo per un problema di tipo muscolare. La gara entrava nel vivo fin dalle primissime battute con l’attacco veemente e deciso di Anna Pirtchova, nessuno poteva resistere alla giornata della piccola atleta della Repubblica Ceka, nemmeno una commovente Andrea Mayer, tenace ed ostinata a non mollare nemmeno un attimo l’inseguimento ma alla fine felicissima di un argento conseguito alle spalle di un grande avversaria. Per i colori azzurri passione e suspence fino all’ultimo metro di gara con una spettacolosa Elisa Desco in lotta fino all’ultimo per un possibile Bronzo. Tra Elisa ed il podio purtroppo la statunitense Laura Haefeli, brava a resistere al ritorno della nostra portacolori che dopo la seconda salita lamentava un leggero ritardo che contava, e ci era davvero quasi riuscita, di colmare con una discesa aggressiva. All’ultimo scollinamento la Desco passava in 5^ posizione, preceduta anche dalla Colombiana Rodriguez. La discesa finale vedeva l’attesa rimonta, la Rodriguez subito passata ma l’americana troppo lontana. Peccato per la giovanissima atleta Piemontese, che dimostra però senza ombra di dubbio di rappresentare il tassello decisivo per costruire una grande nazionale nel domani della corsa in Montagna Italiana. La squadra azzurra non stava comunque a compiacersi della grande prova di Elisa Desco ma con un grande finale Roberti 11^, e Morstofolini 14^ portavano a casa quei punti decisivi per un bronzo a squadre che, considerato livello delle avversarie ed aspettative pre-gara, suona come un piccolo trionfo.

E poi il grande momento, quello atteso da giorni da tutti gli addetti ai lavori, da mesi dai tanti tifosi di Marco De Gasperi. Al via la nazionale azzurra doveva soprattutto guardarsi dalla squadra Eritrea, il team che un anno fa in Turchia ci aveva fatto capitolare dopo ben 21 anni di dominio a squadre, ma la linea dei partenti non si limitava ai fortissimi africani: la Turchia, la Colombia del detentore del titolo Ortiz, i padroni di casa della Svizzera con il mito Gex Fabry. Allo start le strategie ed i valori sul campo si confermavano quasi interamente: Marco de Gasperi sceglieva la strada più breve per scacciare le pressioni, le attese e le paure di una vigilia mai cosi carica e densa di sentimenti contrastanti: l’attacco. Una scelta che alla fine si rivelerà giusta e centrata quanto altrettanto rischiosa. Già al primo scollinamento comunque il Bormino volava in testa, seguito in modo credibile solo dall’Eritreo Tesfay e dallo svizzero Gex Fabry. Le sensazioni per gli altri azzurri erano buone, sebbene staccati dai battistrada i nostri erano ben posizionati con Regazzoni intorno alla 5^ posizione ed un sorprendente Rinaldi in 8^.

Il 2° giro rappresentava un po’ il momento della verità: la curiosità e l’attesa erano soprattutto per verificare se l’attacco di Marco De Gasperi avesse realmente creato negli avversari quegli sconquassi psicologici e fisici necessari per poter allungare le mani sul titolo. Oltre le più rosee previsioni il campionissimo della Forestale affondava ulteriormente il colpo, guadagnando anche sulla 2^ discesa, continuando a macinare il proprio impressionante ritmo in discesa e ripresentandosi all’inizio dell’ultimo giro ulteriormente in vantaggio sull’accoppiata Eritrea formata da Tesfay e da Ermias. Il giro conclusivo era un apoteosi: sotto l’incitamento di decine di tifosi Italiani assiepati nei punti più duri del percorso, sotto gli occhi commossi del Padre e del Fratello, Marco De Gasperi letteralmente azzannava la gara andandosi a riprendere quel titolo mondiale che mancava dal 2003, buttandosi alle spalle un paio di mezze stagioni contraddistinte da fastidiosi infortuni, risollevandosi definitivamente dopo un 2007 positivo si, ma contraddistinto anche da momenti personali difficili. Una vittoria netta, grandiosa, spettacolare, una vittoria alla Marco De Gasperi......UNA DI QUELLE VITTORIE CHE AI TIFOSI LASCIA IN BOCCA SOLO DUE PAROLE....GRAZIE MARCO...GRAZIE DAVVERO!


ALEX SCOLARI





FOTO SOPRA:LA NAZIONALE ITALIANA PRESENTE A OVRONNAZ

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